Lo stesso argomento in dettaglio: Palmarès dell’Unione Calcio Sampdoria. Ternana Calcio 2018-19 · Nazionale maschile di calcio della Norvegia, su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. La Nazionale B di calcio dell’Italia è stata la seconda squadra della nazionale di calcio italiana che occasionalmente ha funto da supporto e sviluppo per la prima squadra. Nel 1972 lo nota e lo inizia a convocare in Nazionale il CT del Brasile Mário Zagallo, che lo inserisce nella lista dei partecipanti per le Olimpiadi di Monaco di Baviera 1972: Dirceu segna sia contro la Danimarca (3-2 per i danesi) sia contro l’Ungheria (2-2), ma i brasiliani terminano il proprio girone all’ultimo posto, anche dietro all’Iran (sfida persa 1-0), ed escono dal torneo. Qui, il 23 luglio al Centenario di Montevideo, l’Uruguay trova di fronte il Brasile campione del mondo in carica. Il rigore decisivo per l’Uruguay è trasformato da Abreu, che riporta così la Celeste tra le prime quattro del mondo dopo 40 anni. Quattro giorni dopo, a Montevideo, all’Uruguay è sufficiente il pareggio per 1-1 (gol di Abreu per l’Uruguay e di Centeno per i costaricani) per volare in Sudafrica. Nella stagione 1989-1990, lo sponsor tecnico Philips, produce una maglia azzurra diversa dalle solite, mostrando quattro righe, sempre di colore azzurro ma leggermente più scure, mentre ai bordi delle maniche prevale una striscia bianca.
Lo stesso viene poi riportato anche nel sito ufficiale della società rossoblù nello spazio consuetamente occupato dagli sponsor. Viene costituita la Società Sportiva Dilettantistica a r.l. In tutto, quindi, la città di Brindisi può vantare ben dodici società cestistiche maschili. La successiva partita del 16 giugno al Loftus Versfeld di Pretoria, contro i padroni di casa del Sudafrica vede la Celeste trionfare per 3-0 con una doppietta di Diego Forlán e il gol di Álvaro Pereira al 95′. Il 22 giugno, al Royal Bafokeng Stadium di Rustenburg, l’Uruguay conquista una nuova vittoria, superando il Messico per 1-0 con gol di Luis Suárez. La Celeste, che ha il suo uomo chiave in Diego Forlán, è inserita nel gruppo A contro i padroni di casa, il Perù e la Bolivia. I sette punti in classifica consentono agli uruguaiani di vincere il gruppo A e di qualificarsi agli ottavi di finale. Nella ripresa però l’esperienza degli uruguaiani viene fuori e García, C. Rodríguez e nuovamente Forlán siglano il 4-1 finale, che dà all’Uruguay la sua quarta semifinale consecutiva. Eliminando in Coppa Italia in ordine Monza, Cesena e Frosinone, l’Avellino ha l’opportunità di riesumare il ricordo degli anni d’oro del decennio in Serie A affrontando in trasferta la Juventus agli ottavi, venendo eliminato per tre reti a zero dalla competizione.
La fede calcistica che impone l’amore per la maglia della propria squadra, non deve impedire di apprezzare il livello estetico di quelle degli altri club. Probabile che la compagine sfoggiasse nel 1901 una divisa composta da una maglia a bande verticali bianche e nere, abbinata a pantaloncini e calzettoni di colore nero o bianco (era questo l’accostamento cromatico maggiormente in voga tra i club italiani agli albori della disciplina), e che rimase tale anche dopo la fusione con la Libertas nel 1905 e la conseguente nascita dell’Associazione Calcio Perugia. 77: «In avvenire, come raccontava Vincenzo Florio al Circolo Sport Club di via Stabile, quando perderete potrete bere sempre il suo amaro di colore nero, mentre il rosa della vittoria potrete assaporarlo bevendo il liquore dolce. Dunque, la gang mette in atto un piano per catturare la creatura: qualcosa però va storto, e Fred, Velma, Shaggy e Scooby rimangono intrappolati al posto del mostro, mentre Daphne cerca di sfuggirgli. I pantaloncini neri sono gli stessi della prima divisa, mentre i calzettoni sono in tinta con risvolto bianco.
A due giornate dal termine gli uomini di Tabárez sono al sesto posto, a un passo dall’eliminazione. Gli shorts sono rossi con coulisse bianche e due bande grigie sui fianchi. Il 10 ottobre 2009 allo Stadio Atahualpa di Quito va in scena una partita delicatissima contro l’Ecuador, al momento quarto classificato e con due punti di vantaggio sull’Uruguay: la spunta la Celeste solo al 94′, grazie a un rigore trasformato da Forlán. In una partita molto equilibrata, i tulipani trovano il vantaggio al 19′ con van Bronckhorst, ma la Celeste pareggia al 41′ con Forlán. Nella ripresa, tuttavia, l’Olanda si riporta in vantaggio al 70′ con Sneijder e, appena tre minuti più tardi, Robben sigla il 3-1 per gli olandesi, che di fatto chiude la partita. L’arbitro, il portoghese Benquerença, espelle l’attaccante sudamericano e assegna un rigore ai ghanesi: Gyan, tuttavia, calcia il pallone sulla traversa e la partita si decide ai rigori. Tra l’altro, con 5 reti siglate, lo stesso Forlán si posiziona al primo posto, insieme al tedesco Müller, all’olandese Sneijder e allo spagnolo Villa, nella classifica dei marcatori e, con le precedenti regole FIFA, l’attaccante sudamericano sarebbe stato anche il primo uruguaiano a laurearsi capocannoniere della fase finale di un mondiale.
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