In particolare, a Venezia città (che con lo spostamento della nuova squadra allo stadio Baracca si era sentita spodestata del proprio team) viene subito costituito, da soggetti contrari alla fusione, un Calcio Venezia che a cavallo degli anni novanta parteciperà al Campionato Nazionale Dilettanti giocando con le tradizionali divise neroverdi. Questo club scomparirà poi nei primi anni novanta dopo che, con la promozione del Venezia arancioneroverde in Serie B, verrà meno la possibilità di utilizzare lo stadio Penzo, lasciando il posto ad altre realtà meno solide economicamente che raramente raggiungeranno l’Eccellenza. L’orizzonte della società veneziana stava comunque cambiando dato che già dal 7 gennaio 1986 si era avvicinato alla società neroverde mediante una cordata di imprenditori friulani Maurizio Zamparini che, dopo non essere riuscito ad acquistare l’Udinese, aveva spostato la propria attenzione sul Venezia acquisendo metà delle quote sociali. L’estate successiva tornò sulla panchina veneziana Dino D’Alessi, con una rosa rivoluzionata ed un girone B che lungo la dorsale adriatica vide i veneziani costretti ad andare a giocare fin in Abruzzo, per il Venezia non fu una stagione semplice. Nella stagione seguente tornano a vestire la maglia nero verde i fratelli Carlo e Stefano Trevisanello, mentre il vero colpo è a centrocampo dove viene ingaggiato Francesco Guidolin.

Situazione societaria che il 25 marzo 1983 trova una sua prima soluzione con il fallimento della vecchia società e l’assegnazione provvisoria della gestione ai fratelli Luciano e Gino Mazzuccato. Con una società sull’orlo del fallimento è il Direttore sportivo Luciano Favero a gestire la stagione entrante che vide arrivare in laguna giocatori di qualità per tentare di vincere il campionato Interregionale. La stagione 1981-1982 fu quindi la prima che consentì l’esposizione degli sponsor commerciali (oltre a quelli tecnici già arrivati tre anni prima) sulle maglie delle squadre nel calcio italiano: 28 squadre sulle 36 totali dei primi due campionati (16 di A e 12 di B) si presentarono ai nastri di partenza con le storiche maglie per la prima volta marchiate da sponsor. Dopo un buon pari (1-1) all’esordio a Russia 2018 contro la quotata Argentina di Lionel Messi, che si fa parare un rigore dall’estremo difensore avversario, l’Islanda perde per 2-0 contro la Nigeria (match in cui fallisce un rigore nel finale di gara) e viene sconfitta per 2-1 anche dalla Croazia, terminando così il mondiale all’ultimo posto del girone, con un solo punto in tre partite. Arrivarono le punte Ballarin e Capuzzo, numeri di maglia juve il centrocampista Tolfo e il difensore Pevarello.

Nonostante un buon avvio il campionato 1979-1980 vide i nero verdi piazzarsi a centro classifica, con la punta Bresolin autore di ben 13 reti. Nella stagione 1988-1989 la squadra viene affidata al tecnico Aldo Cerantola, zonista convinto, vengono acquistati Bencina, Gobbo, maglia inter 2025 seconda Caverzan e Mirabelli ma dopo un pessimo avvio il presidente Zamparini affida la squadra a Giovan Battista Fabbri. La stagione 1981-1982 nonostante i proclami del nuovo presidente, inizia male e nonostante l’arrivo dopo poche domeniche del tecnico Paolo Ferrario la situazione non migliora con il passar delle giornate. L’arrivo del tecnico Gianni Rossi sarà fondamentale per ricompattare un ambiente che incurante della situazione societaria vide numeri incredibili di presenze allo stadio, con una squadra che ben presto ipoteca la vittoria in campionato. Il presidente del Genoa Enrico Preziosi si è convinto a cedere il polacco subito, già in questa sessione di mercato, e secondo le ultime indiscrezioni avrebbe accettato la proposta rossonera di un prestito oneroso con obbligo di riscatto per un ammontare di circa 40/45 milioni.

Il ragazzo si mostra già promettente: un video di lui che dribbla i difensori è diventato virale. Alla fine riuscì a mantenere la categoria ma a livello societario già durante il campionato il presidente Heinrich lasciò la massima carica a Bramante Siviero. Nonostante le due promozioni previste il campionato regala emozioni sino all’ultima giornata quando allo stadio Penzo arriva il già promosso Pordenone. Nell’ultima giornata allo stadio Penzo ospitarono l’Alessandria di Marchioro che inseguiva ad un punto. Giornata nera per il baseball riminese: New Rimini e Torre Pedrera retrocedono in Serie B e lo Junior in Serie C. I Redskins giocheranno la finale il 18 e 25 settembre contro Porto Sant’Elpidio che ha sconfitto (per fortuna !) i Thunders Salerno, ma non è ancora dato sapere chi giocherà in casa la prima partita, dovendosi sorteggiare il calendario da parte della Fibs. Al cospetto di 14.000 spettatori i nero verdi subirono la più crudele delle beffe venendo sconfitti per 2-0. La vittoria del campionato se la contesero in uno spareggio Parma e Udinese. Tanto l’equilibrio del campionato come anche la passione del pubblico ma alla fine i veneziani si piazzeranno al terzultimo posto alla pari dell’Avezzano ma con un minor punteggio negli scontri diretti, la retrocessione era nei fatti.

By Carlota